I figli di Aracne

Tessiture fra arte e natura

di Silvia Tomasi

collana “L’Approdo”

L’era della Grande Rete globale ha dato nuova linfa al mito di Aracne, la tessitrice mirabile che osò sfidare Atena e per punizione fu trasformata in ragno. Ma il legame fra la sua tela prodigiosa e le trame degli artisti si è propagato nel tempo fino a noi. In questi saggi Silvia Tomasi ne bracca le metamorfosi con intuizioni originali e singolare arguzia interpretativa, facendo la spola tra le arti, tirando fili e dipanando intrecci, in una rete di rimandi che vanno da Paolo Veronese a Damien Hirst, dalle “vie dei ricami” di Maria Lai alla musica per macchine da cucire, dalla bambola di Kokoschka al “salto nel vuoto” di Yves Klein e oltre. Storie di ragni e d’artisti si mescolano all’iconologia della corda o dell’albero secco; l’importanza della mosca nella storia della pittura gareggia con il ruolo riservato ai pettini, ai capelli, agli asparagi, perfino al vento e alla polvere. Dietro l’attenzione lenticolare verso ciò che è minimo e fugace, nei Figli di Aracne s’intravede la diffidenza verso i massimi sistemi da parte di una fine tessitrice che sa muoversi agilmente “da un rigagnolo alla Via Lattea”.

SILVIA TOMASI
Appassionata del mondo letterario e artistico, Silvia Tomasi ha collaborato all’allestimento di diverse mostre a partire da L’Altra metà dell’Avanguardia 1910-1940 (1980) e Arte programmata e cinetica (1953-1963). L’ultima avanguardia (1983), entrambe a cura di Lea Vergine. Dopo l’esordio su riviste “storiche” come «Paragone» e «il Verri», ha collaborato a svariati giornali e periodici. Attualmente scrive per «Arte», «Antiquariato», «BigEmotion», «il Maradagàl» e «FuoriAsse». Tra i suoi saggi ricordiamo La luce nell’abisso. Poetiche del sublime da Füssli a Turner (Franco Cesati editore 1989); Il bello della bestia- Saggi sulle esitazioni del fantastico (Transeuropa 1998), Arturo Loria, storia di un ebreo narrante (MUP editore, 2008).